L'Interferenza Culturale (...) abbraccia background molto diversi tra loro, ma comune a tutti è la convinzione che la libertà di parola non ha alcun senso se la cacofonia pubblicitaria, l'invasione del logo, ha raggiunto un livello tale che nessuno è più in grado di sentire. L'interferenza tenta di colpire il lato più frivolo delle emozioni suscitate dal marchio, ovvero cerca di distogliere queste emozione dal desiderio di nuove mode e fenomeni pop per catalizzarle sul processo pubblicitario del marchio stesso, permettendo di esprimere il proprio dissenso.
Il Culture Jamming è una forma di Comunicazione-guerriglia, una sorta di "inceppamento della cultura".
(...)
L'Interferenza Cultural è soprattuto uno strumento anti-marketing, che ha come obiettivo quello di sfondare lo sbarramento dei media, agendo su fronti diversi. La contraffazione diventa così un mezzo all'interno di un movimento politico di più ampia portata, che si oppone a una vita dominata dai marchi.
(...)
I culture jammer stanno organinzando una resistenza contro gli agglomerati di potere e contro il marchio, che sta diventando sempre più forte e pervasivo nella vita degli individui. La loro interferenza sarebbe quella di costruire un nuova cultura, con un cuore e un'anima non commerciali, sulle rovine della vecchia cultura consumistica. (...)
Claudia Galal, Street Art
Il Culture Jamming è una forma di Comunicazione-guerriglia, una sorta di "inceppamento della cultura".
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L'Interferenza Cultural è soprattuto uno strumento anti-marketing, che ha come obiettivo quello di sfondare lo sbarramento dei media, agendo su fronti diversi. La contraffazione diventa così un mezzo all'interno di un movimento politico di più ampia portata, che si oppone a una vita dominata dai marchi.
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I culture jammer stanno organinzando una resistenza contro gli agglomerati di potere e contro il marchio, che sta diventando sempre più forte e pervasivo nella vita degli individui. La loro interferenza sarebbe quella di costruire un nuova cultura, con un cuore e un'anima non commerciali, sulle rovine della vecchia cultura consumistica. (...)
Claudia Galal, Street Art
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